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Immagine del redattoreSara Padovani

Visitare la Scozia in 4 giorni (parte seconda)



Uno dei nostri desideri però, era vedere con i nostri occhi l’entroterra scozzese così, dopo due giorni di completa autonomia, abbiamo partecipato ad un tour organizzato che ci ha condotto nelle leggendarie Highlands raggiungendo il celebre Lochness.


Gli scenari delle Highlands non ci hanno assolutamente deluso anzi, il tutto è stato sopra le nostre aspettative. Queste terre dai colori variopinti, e le silenziose colline ci hanno lasciato veramente senza parole.


Greggi di pecore che ti osservavano durante il passaggio creano un paesaggio perfetto in completa simbiosi con il territorio.


Pensate, è risaputo che ci sono più pecore che abitanti in Scozia insomma, se volessero iniziare una rivoluzione, sarebbero in perfetto vantaggio.



Durante il viaggio il paesaggio cambiava continuamente, da fitti boschi a laghi fiabeschi dove le montagne si specchiavano creando un mondo ancora più fatato.


La nostra prima tappa è stata la Valle di Glencoe un must della Scozia, scenografia dello sterminio dei Macdonald da parte dei Clan Campbell nel 1629. Nonostante la triste storia questo posto ti rapisce, uno di quei luoghi dove l’uomo è solo uno spettatore.



Più tardi ci siamo addentrati in un paesaggio invernale con il bianco della neve spolverato sulle colline.



Giunti a Lochness abbiamo scelto di gironzolare per il piccolo villaggio di Forth August anziché, salire su di una barca equipaggiata di sonar alla costante ricerca di Nessie, il famoso mostro avvistato (forse) più volte nel lago.


La guida ci ha raccontato che il lago è talmente profondo che potrebbe contenere tutta l’umanità del mondo…ma non so se scherzava oppure fosse seria.



Le acque nere del lago sono il risultato del colore della roccia vulcanica che lo ospita.

La giornata era splendida, per niente scontato in Scozia e, forse questa limpidezza mi ha permesso di avvistare là, lontano, il mostro Nessie.


Come ultima giornata in Scozia abbiamo deciso di dedicare le ultime ore nuovamente ad Edimburgo, principalmente al cimitero di Greyfriars e la collina di Calton Hill.


Nel primo è possibile vedere tombe centenarie e macabre, alcune sigillate da delle grate di ferro in modo, che non venissero ai tempi, dissotterrati i cadaveri utilizzati dagli studenti di medicina.



Il cimitero custodisce però una tomba molto particolare, quella del cane Bobby, il quale nel 1880 iniziò dopo la morte del suo padrone a vegliare la sua tomba e, ci rimase per i successivi 14 anni diventando così, un simbolo ed un piccolo eroe per gli abitanti della Città.


Infatti è risaputo il grande amore che gli scozzesi nutrono per gli amici a quattro zampe tanto che, si possono vedere facilmente piccoli cimiteri dedicati a loro.


Per un saluto alla città siamo saliti sulla Collina di Calton Hill dalla quale si può ammirare una vista favolosa sulla città.



Quale modo migliore per un Arrivederci alla meravigliosa Scozia..

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